Ci scusiamo per il disagio.

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Quando realizzo che un comico genovese diventa un politico, che, ancora, non sono riuscita a intrufolarmi nello spogliatoio di una squadra di rugby o che mi toccano tre lavatrici, è proprio in quel momento che la fuga dalla realtà diventa davvero attraente.

Sarà colpa del week end e della malinconica tristezza che ti costringe a un bilancio settimanale, sarà colpa della mamma in visita che, con la complicità della zia, ti fa notare quanti ti trascuri, ma quello che vorrei fare ora e sellare il mio destriero, (ma valutate anche le alternative come chiedere la macchina al fratello o gonfiare le ruote della bici) citofonare a un paio di amici ancora in preda al delirio alcolico del sabato sera e partire per esplorare nuovi orizzonti. Ché il mondo non finisce alle Colonne d’Ercole o al birrificio di Lambrate. (Sentitevi pur liberi di sostituire il birrificio di Lambrate con La Fata Verde, Il Boheme o Lulu Pub…)

Perché come ci ricorda il Francesco nazionale “nel mondo d’oggi dominato dall’ingiustizia […] c’è bisogno soprattutto d’uno slancio generoso, fosse anche un sogno matto”. E questo è il mio.

Nel Mulino che Vorrei il caffè che prendo la mattina non sa mai di bruciato, l’uso del deodorante diventa una pratica buona e giusta dei frequentatori di mezzi pubblici, i barboncini fanno la piega da Jean Luis David per evitare l’effetto crespo, i feltrini restano attaccati alle sedie per sempre, la parrucchiera non ti sbaglia mai il taglio, il chewing gum non perde il gusto crystal minds dopo 2 minuti, Brad torna insieme Jennifer, il tiramisù non fa ingrassare, acquagym rassoda davvero le cosce, il ragazzo del secondo piano diventa mio marito, le signore anziane non vanno al supermercato il lunedì sera alle 19.30 per prendere ½ litro di latte, i pomodori si vendono solo in estate, le feste aziendali vengono sostituite da tornei di briscola chiamata, gli imprenditori brianzoli vanno in pensione e Antonio Banderas diventa l’amministratore di condominio.

Sogni da simpatici rottami. E i vostri quali sono?

Elena